Outer Wilds

Sarò sincero, non so bene come parlarvi di Outer Wilds senza rovinare l’esperienza racchiusa in questo piccolo progetto che ha fatto innamorare quei pochi che gli hanno dato una chance, me compreso.

Vi lascio quindi nelle mani del trailer, fiducioso di non trovarvi tra qualche minuto a leggere il proseguo di questo articolo, ma su Cuore Legnoso, a terminare i preparativi per il vostro primo decollo verso l’ignoto, sperando che la vostra avventura non si concluda troppo presto…

Trailer di lancio

Se siete scesi fin qui, il trailer ha fallito, oppure, come spero, siete curiosi di sapere qualcosa di più.

Cercherò di limitare al minimo qualsiasi tipo di spoiler, ma sarà un’impresa ardua, quindi questa è la vostra ultima possibilità di fermarvi e vivere a modo vostro questa avventura.

In fondo alla pagina trovate la chiusura dell’articolo, quindi se non volete spoiler, ci rivediamo lì.


Inizio spoiler

Il gioco inizia con il nostro risveglio su Cuore Legnoso, pianeta natale della specie di cui il protagonista che andremo a controllare fa parte.

E’ un giorno molto importante, perché tra poco incomincerà la nostra avventura come astronauta della Outer Wilds, la compagnia che si occupa dell’esplorazione del sistema solare in cui ci troviamo.
Ci servono solo i codici di lancio per accedere alla piattaforma su cui si trova la nostra fidata nave e l’esplorazione potrà avere inizio.

Soundtrack di Cuore Legnoso

Dopo qualche tutorial sulle principali meccaniche di gioco e chiacchierate con gli abitanti del villaggio, raggiungiamo l’osservatorio per recuperare il primo Traduttore Nomai, strumento indispensabile per tradurre i testi di un’antica civiltà ormai estinta che aveva colonizzato l’intero sistema solare, e i codici di lancio.

Dopo una strana esperienza con una statua Nomai situata nel museo dell’osservatorio ed una bella camminata panoramica, raggiungiamo la nostra nave e siamo pronti al decollo, ovviamente dopo aver indossato la tuta da astronauta (mi raccomando, non dimenticate di indossarla, lo spazio è un posto pericoloso).

Sulla nostra nave troviamo anche un computer di bordo su cui il verranno annotate le scoperte che faremo, in modo da tenere traccia di dove siamo stati, ma anche mostrarci le connessioni che legano queste scoperte (un aiuto da parte degli sviluppatori per guidare i giocatori nel caso si perdessero durante l’avventura).

Ci sediamo ai comandi della nave e notiamo una cosa: non abbiamo un obiettivo preciso o un marker che ci segni quale sia la nostra prossima meta, ma siamo liberi di esplorare il sistema a nostro piacimento.

Da qui racconterò la mia prima, breve avventura.

Libero di scegliere la mia prima meta, decido di seguire il consiglio datomi da uno degli abitanti di esplorare la luna di Cuore Legnoso.

Giunto sulla luna, mi dirigo verso l’enorme cratere visto durante il mio primo giro attorno al satellite, trovando alla sua base un nastro audio abbandonato.
Ascoltato (o meglio, letto) il nastro, scalo le mura del cratere per tornare in superficie.

Decido di dirigermi verso uno dei poli della luna, in quanto durante il mio primo, brusco, atterraggio avevo intravisto la luce di un falò tra alcuni alberi ed una casa (vorrei precisare che la luna è simile a quella terrestre).
Mentre l’ossigeno prodotto dagli alberi circostanti ricarica le riserve della mia tuta (non fate domande), qui faccio conoscenza con un componente delle Outer Wilds, che dopo qualche scambio di battute sulla sua solitudine, mi consiglia di dare un’occhiata ad una struttura situata sul polo opposto della luna.

Sulla mia strada incrocio una struttura dove mi viene consigliato di ascoltare, grazie al Segnaloscopio, uno degli strumenti in dotazione agli astronauti, i segnali provenienti da altri astronauti, ognuno munito di uno strumento musicale diverso.
Rimasto ad ascoltare le note di un banjo, dopo qualche minuto, un altro pianeta si posiziona proprio dietro a quello a cui stavo puntando, permettendomi di sentire ora l’unione di due strumenti, perfettamente in sincronia, che suonano il motivetto della compagnia.

I vari strumenti degli astronauti

Il mio primo viaggio è quasi al termine.

Giunto alla struttura dell’altro polo, noto una pallina luminosa sotto il pavimento in vetro che segue il mio sguardo, rotolando.
Ci sono anche varie conche con diversi disegni.

Guidando la pallina dentro una delle conche, noto che le mura esterne della struttura si mettono a ruotare, per poi allinearsi e puntare ad uno dei pianeti del sistema, simulando il funzionamento di una bussola.
Noto una conca diversa dalle altre, così guido la pallina fino ad essa, e la enorme bussola comincia a muoversi, ruotando i suoi componenti.
Ruota, ruota, ruota, ma niente, non sembra volersi fermare.
Noto allora delle scale.
Scendo in una camera circolare, dove trovo delle piante che ricaricano la mia scorta di ossigeno ed un altro nastro audio.
Lo leggo.

La musica prima della fine

Nel silenzio dello spazio, sentendo questa musica, provai una sensazione di “urgenza”.

Stava per succedere qualcosa.

Risalite le scale, mi trovavo sulla superficie lunare, e , come d’istinto, mi girai a guardare il sole, ora di un colore rosso intenso.

Mentre ero fermo a guardare il sole, questo cominciò a contrarsi, diventando sempre più luminoso, fino a diventare una piccola pallina bianca.

Poi un boato.

Allontano le mani dalla tastiera, mentre il sole, ormai supernova, si sta espandendo a gran velocità.

La mia camera, illuminata solo dal monitor, si colorò di azzurro, poi bianco, infine nero.

Vedo una strana maschera, poi una serie di immagini che raffigurano tutto quello che ho vissuto, dai miei ultimi momenti, fino al mio risveglio, su Cuore Legnoso.

Su schermo nero, mi viene richiesto di premere un pulsante per svegliare il personaggio.

Aperti i quattro occhi del protagonista, mi ritrovo all’inizio del mio viaggio, alla base della piattaforma da cui ero decollato poco prima, con i codici di lancio già in mio possesso.


Fine spoiler

Main OST del gioco

Outer Wilds è un’esperienza unica, che mi ha fatto provare emozioni che non avrei mai pensato di provare in un gioco di esplorazione spaziale.
Mi ha lasciato un “vuoto” nello stomaco che molti altri titoli, anche tripla A, solo si sognano di raggiungere.

L’ho consigliato a tutte le persone che conosco, e lo consiglio anche a voi che siete arrivati qui per caso o perché cercavate qualche informazione su questo gioco, ma ascoltate il mio consiglio:

Giocate questo gioco mettendovi nei panni del protagonista, e vivete a pieno il mondo che questi sviluppatori hanno creato, perché una volta arrivati ai titoli di coda, rimpiangerete la fine di questo meraviglioso viaggio.

Un pensiero riguardo “Outer Wilds

  1. Pensate che io sono morto prima di riuscire a prendere i codici di lancio… facendomi catapultare verso l’alto dal geyeser che si trova nel villaggio, e li mi è sembrato che il gioco avesse la permadeath.
    Solo dopo aver continuato a giocare e aver incontrato la statua ecc ho capito che non è così.

    Comunque il primo decollo è stato davvero un’emozione unica: ero in ansia e avevo persino paura (anche perchè convinto che la morte fosse permanente), anche se non saprei bene di che cosa, forse c’era anche dell’eccitazione.

    Per non parlare del fatto che c’ho messo un po’ a capire che fosse il sole quello che alla fine ti travolge, di luce blue: credevo che fosse un impatto casuale con “l’intruso”; ma due volte di seguito e in posti diversi? non poteva essere un caso.

    Inoltre aggiungo che i misteri dei nomai mi stanno davvero intrigando parecchio, e sono ancora all’inizio! Mi sembra di essere innamorato di questa specie e vorrei incontrarne uno, sono così intelligenti!

    Non vedo l’ora di fare nuove scoperte! Buona esplorazione a tutti 🚀🪙

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