No Man’s Sky

No Man’s Sky ha senza dubbio avuto una delle storie più controverse di questa generazione, soprattutto se lo dobbiamo confrontare con gli altri titoli usciti, come “The Last Guardian” che ha avuto varie critiche. Ma ciò non è bastato a sbarrargli la strada, e gli sviluppatori, dopo un duro colpo, si sono rimessi al lavoro, ed hanno iniziato a scrivere i nuovi capitoli del gioco.

A due anni dal lancio, No Man’s Sky è quasi irriconoscibile, ma è difficile e doloroso guardare al percorso fatto dalla software house britannica per salvare il loro amato progetto. Dopo il flop iniziale del titolo, in molti abbandonarono l’idea di poter ancora mettere la mani sul gioco per potersi divertire. Mancava tutto, mancava il sogno che era stato promesso a molti giocatori: quello di poter esplorare e di sentirsi parte di un interno universo. In breve ci si accorse che il numero di cose da fare era estremamente ridotto e la ripetitività si fece sentire dopo qualche manciata di ore. L’assenza di un comparto multiplayer, tanto agognato, non fece altro che sferrare l’ultimo colpo ad un Cesare morente. Molti giocatori abbandonarono il titolo, non consapevoli di quello che stava arrivando.

No-Mans-Sky_20180725103710.jpg

Nei mesi successivi, Hello Games rilanciò il gioco, non dandosi per vinta, rilasciando aggiornamenti gratuiti, nel tentativo di ricostruire una community che era scappata lontano e velocemente, tradita da false promesse e che ora a fatica si sarebbe fidata, riavvicinandosi lentamente a chi gli aveva morso la mano, ed anche il portafoglio. Dal lancio del  foundary update, che gettò appunto le fondamenta per il futuro del progetto, ad oggi con NEXT, ne è passata di acqua sotto i ponti e credo che finalmente si possa vedere il prodotto per quello che doveva essere due anni fa.

Cos’è No Man’s Sky adesso? Beh, di certo non è diventato un FPS, anzi, gli sviluppatori hanno deciso di spostare la camera dietro al personaggio, in maniera opzionale, e di lasciarci finalmente vedere “cosa” siamo noi giocatori, perennemente definiti “viaggiatori”, con anche una vasta gamma di personalizzazioni, che spaziano dal colore ai componenti della tuta. La grafica in generale è stata migliorata ed i poligoni diventati più definiti. Ora nel gioco sono presenti veicoli ed edifici, e sarà possibile finalmente unirsi ad altri giocatori, cosa che allungherà di certo la longevità e anche se il PvP non sarà implementato, almeno per il momento.

514807-FFA.jpg

Ora che è possibile toccare con mano il lavoro completo, o quasi, che Hello Games avrebbe voluto presentare due anni cos’ho da dire? Che in realtà No Man’s Sky non è cambiato affatto. Il gioco vuole ancora parlare solo a chi nelle vene scorre l’avventura e l’esplorazione, a chi cerca costantemente nuovi mondi e nuovi sistemi, per analizzare e scoprire nuove forme di vita, in maniera forse più rapida e gradevole, ma nulla più. Non è diventato quello che in parte ci aspettiamo essere un “Star Citizen” e sebbene la community abbia creato un sistema di fazioni, questo servirà ad incentivare solo una piccola porzione di chi, come in passato, dopo aver fatto “nuova partita”, giocherà assiduamente per un paio di giorni il titolo per poi abbandonarlo fino al nuovo update. La decisione di mostrare il nostro personaggio è secondo me uno degli errori più gravi compiuti dagli sviluppatori, togliendo quel velo di mistero che ci circondava, da chi, come gli NPC, che costantemente ci additavano come “anomalia”, facendoci seriamente dubitare delle nostre fattezze.

Credo quindi che l’etichetta di “trionfo mancato” si possa accostare bene ad un titolo che, come molti altri in questa mid-gen, ha deluso e che non verrà ricordato se non per il flop che è stato, forse valido almeno come monito a chi deciderà di ripercorrere quello stesso sentiero in futuro.

m7gp4yl87to01.jpg

Lascia un commento